Cina, opportunità a portata di mano

Una delle maggiori delusioni del 2018 è senza dubbio da intravedere nell’andamento dell’azionario dei mercati emergenti, dove in particolare l’Asia ha contribuito negativamente. E come sempre il sentiment dell’aggregato asiatico è diretto in primis dal colosso cinese, che pesa sempre più nell’economia mondiale ma anche nei benchmark finanziari di riferimento. Se infatti sino a pochissimi anni fa il mercato azionario (ma anche obbligazionario) cinese era scarsamente accessibile agli investitori internazionali, oggi non è più così, ed anche numerosi risparmiatori italiani hanno inserito in portafoglio, o possono farlo facilmente, questo sottostante: che è ad alta potenzialità di performance ma anche a rischio decisamente elevato, come confermato dal -25% circa espresso lo scorso anno dall’indice CSI300. Quest’ultimo numero potrebbe spaventare, ma va affiancato al +110% espresso nel corso del 2015, e anche solo da questi due elementi si intuiscono le caratteristiche di rischio-rendimento di questo sottostante.

Le ragioni che stanno dietro le recenti delusioni si riassumo in un contesto internazionale e locale più fragile per quanto riguarda la crescita attesa e nella guerra commerciale con gli Usa. Lo scenario di crescita atteso per la Cina è al 6% per il 2019, rispetto al 6,5% consolidato nel 2018, al ribasso ma in ogni caso non comparabile con il 2,2% atteso per le economie sviluppate. La guerra commerciale con gli Usa ha impattato in modo sostanziale sul sentiment, ma il sell-off osservato nel 2018 ha parallelamente permesso ai principali multipli di borsa per l’azionario cinese di riportarsi su valori molto appetibili per un investitore paziente. Il rapporto Prezzo/utile per azione dell’indice CSI300 si colloca attorno a 12 (i Paesi sviluppati esprimono valori più elevati, ovvero molto meno interessanti), mentre il rendimento derivante dal dividendo distribuito agli azionisti non è lontano dal 5%, valore decisamente invidiabile. Questi fattori di per se suggeriscono che l’acquisto ai prezzi odierni incorpora rendimenti attesi molto elevati per il medio periodo. Il grafico evidenzia la dinamica di lungo termine, in euro, di un investimento i azioni cinesi di classe A.

Un altro elemento a favore dell’azionario cinese, sempre per il medio-lungo periodo, è associato al cambiamento degli indici azionari locali. La società leader negli indici azionari mondiali, MSCI, aumenterà infatti a piccoli passi il peso delle azioni cinesi di classe A (che interessano il CSI300) nei propri benchmark emergenti, e ciò attirerà inevitabilmente nuovi flussi internazionali su questo mercato. E per i sottostanti emergenti il fattore flussi in entrata è preponderante anche per la generazione dei rendimenti. Secondo alcune analisi infatti il peso delle azioni cinesi di classe A negli indici MSCI emergenti potrebbe arrivare fino al 20%, ma tra diversi anni. Infatti le azioni della Corea del Sud e di Taiwan hanno iniziato a essere incluse nel 1992 e nel 1996, e ci vollero 6 e 9 anni prima che il coefficiente di inclusione raggiungesse il 100% di quanto programmato. Un altro elemento catalizzante in senso positivo è il programma Shenzhen-Hong Kong Stock Connect che ha aumentato ed aumenterà ulteriormente il numero di azioni di tipo A accessibili agli investitori internazionali, aggiungendo liquidità al mercato di Hong Kong. Lo Shenzhen-Hong Kong Stock Connect interesserà infatti oltre 10 miliardi di renminbi di controvalore per gli ordini in entrata e in uscita.

Guardando alla statistica, le azioni cinesi di classe A hanno evidenziato in diversi periodi una maggiore capacità di tenuta nelle fasi di incertezza globale, elemento confermato dall’analisi di correlazione. L’indice di correlazione rispetto al MSCI World (azioni mondiali) è infatti molto basso, pari a 0,40, con un beta di 0,75. Ciò significa che i movimenti dell’azionario cinese sono scarsamente influenzati dai saliscendi dei benchmark di riferimento dei Paesi sviluppati, ma piuttosto dominati da altri fattori specifici. Una svolta in positivo delle relazioni commerciali Usa-Cina potrebbe dare il via libera agli acquisti, e per questo motivo è importante giocare d’anticipo, purchè ci si doti di pazienza.

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