ETF o fondi?

La storica diatriba se è preferibile uno stile di gestione attivo piuttosto che passivo non è mai morta, ed anzi si acuisce sempre più per via dei costi prossimi allo zero che molti Etf riescono ad offrire agli investitori. L’arrivo di Vanguard in Italia, con Etf vicini allo zero come TER, ha trascinato verso il basso anche i costi di gestione di molti altri emittenti di Etf, e così sono numerosi i prodotti passivi, legati sia a indici azionari che obbligazionari, sotto lo 0,10% annuo di onere a carico dell’investitore. Valori non confrontabili con l’1,5% medio di costo annuo proposto dalle gestioni attive, che spesso non riescono a battere il benchmark di riferimento.

Nel recente studio di S&P, Indices Versus Active Funds Europe Scorecard 2018, si analizzano la performance dei fondi a fronte dei rispettivi benchmark. I dati si riferiscono all’anno terminato al 31 dicembre 2018. Questi i punti salienti.

Fondi azionari italiani: nell’arco di un anno, il 75% dei fondi azionari italiani a gestione attiva ha sottoperformato l’S&P Italy BMI. Questo dato scende al 65% su un orizzonte decennale.

I fondi attivi che hanno investito in azioni italiane hanno realizzato un rendimento medio ponderato per gli attivi inferiore dell’1,9% all’S&P Italy BMI su un anno, ma superiore dello 0,9% se annualizzato su dieci anni. Il rendimento medio ponderato per gli attivi indica la performance di un investitore medio e attenua l’influenza dei fondi di minori dimensioni. 

Nel 2018 un’alta percentuale di fondi attivi in Europa ha sottoperformato i rispettivi benchmark. Ciò ha coinciso con le consistenti perdite registrate nei mercati azionari globali ed europei verso fine anno. A fine 2018 la perdita dell’S&P Europe 350 in euro è stata del 9,90%.

Fondi azionari europei: l’86% dei fondi azionari paneuropei a gestione attiva denominati in euro ha sottoperformato l’S&P Europe 350. Questa quota sale all’80% e all’87% su un orizzonte quinquennale e decennale.

Fondi azionari statunitensi: l’83% dei fondi azionari statunitensi a gestione attiva denominati in euro ha reso meno dell’S&P 500 nell’arco di un anno. Questa quota sale al 96% e al 98% su un orizzonte quinquennale e decennale. 

Fondi azionari globali: l’87% dei fondi azionari globali a gestione attiva denominati in euro ha sottoperformato l’S&P Global 1200 nell’arco di un anno. Questa quota sale al 96% e al 98% rispettivamente su un orizzonte quinquennale e decennale.

Fondi dei mercati emergenti: il 79% dei fondi dei mercati emergenti a gestione attiva denominati in euro ha sottoperformato l’S&P/IFCI. Questa quota sale al 97% e al 98% rispettivamente su un orizzonte quinquennale e decennale.

Considerando queste dinamiche, non deve stupire il costante deflusso dai fondi attivi verso strumenti passivi, in quanto sono rari i casi in cui i primi riescono ad onorare le aspettative di una efficiente gestione del capitale in grado di compensare i maggiori costi.

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