Gestioni Separate, oro o ottone?

Fino a poco tempo fa uno dei sottostanti obbligazionari governativi che riusciva a dare un rendimento decente era rappresentato dai Btp italiani. La magnitudo del debito italiano e la parallela difficoltà dell’economia a crescere e sostenere il debito sempre crescente, dinamica che non può proseguire all’infinito, erano infatti gli elementi da cui scaturiva il rischio di credito, giustamente compensato da rendimenti più elevati rispetto ad altri emittenti meno indebitati e più sicuri. Ma il Covid ha paradossalmente cambiato anche tale prospettiva: grazie alla ritrovata unità europea e agli stimoli eccezionali delle banche centrali, Bce compresa, oggi il rischio Paese Italia è percepito in diminuzione e il parallelo tracollo dei rendimenti benchmark, come il Bund tedesco, nel mondo dei rendimenti negativi fanno si che le nuove emissioni italiane rendano pochissimo.

C’è però una via per poter tornare in qualche modo indietro nel tempo ed incassare, sempre all’interno di sottostanti obbligazionari a rating medio-alto, rendimenti decenti. Si tratta dei prodotti assicurativi con sottostanti le Gestioni Separate, una forma particolare di investimento dalle caratteristiche interessanti. Una Gestione Separata è sostanzialmente un fondo, appositamente creato dalle singole compagnie di assicurazione, dove vengono investiti i capitali dei clienti che sottoscrivono una polizza vita classica, ovvero i prodotti classificati di Ramo I. Si tratta di un patrimonio separato da ogni altro patrimonio della società di assicurazione, quindi al sicuro diciamo. L’elemento che permette a questi prodotti di restituire anche oggi rendimenti lordi di tutto rispetto è la normativa: infatti il patrimonio della Gestione Separata viene investito in titoli che, fino a quando rimangono all’interno della stessa Gestione, vengono valorizzati al “costo storico” ovvero al prezzo a cui sono stati inizialmente acquistati.

Se quindi, ad esempio, la Gestione Separata di una società acquista un Btp con scadenza lunga al prezzo di 110 euro (in realtà i bond quotano in percentuale e non direttamente in euro), lo stesso sarà valorizzato a 110 euro fino al momento in cui sarà venduto, indipendentemente dal fatto che il prezzo di mercato del Btp possa salire o scendere. Se il Btp dovesse quotare un certo giorno, dopo l’acquisto, 90 euro, La Gestione Separata continuerebbe a valorizzarlo in portafoglio 110 euro, a vantaggio ovviamente della stabilità delle performance nel tempo. non resta però sempre allo stesso valore, come potrebbe apparire. Parallelamente, le cedole e i dividendi distribuiti da azioni e bond in portafoglio contribuiscono a far salire il patrimonio della Gestione Separata, generando il rendimento per il sottoscrittore. Il patrimonio della Gestione Separata cambia però anche quando il titolo viene venduto e la differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita si trasferirà sul valore del fondo, generando un guadagno o una perdita a seconda dei casi.

Da queste considerazioni scaturisce l’elemento di appeal, in quanto se all’interno di una Gestione Separata si fossero acquistati negli anni passati, ad esempio, Btp con scadenza ventennale e cedola importante, il portafoglio potrebbe continuare a godere delle elevate cedole di tali obbligazioni e continuare anche oggi a restituire rendimenti importanti. Ed infatti mediamente il rendimento lordo che oggi tali forme di gestione offrono è prossimo al 3%-3,5% annuo, una manna rispetto allo 0,8% lordo del Btp decennale emesso a fine settembre. Le Gestioni Separate, a differenza degli altri prodotti finanziari, non hanno però un valore di quota pubblicato giornalmente sulle fonti di informazione finanziaria. All’inizio di ogni anno, viene calcolato il rendimento per l’anno appena concluso, che verrà riconosciuto agli investitori al netto dei costi.

Ma sappiamo che in finanza non è tutto oro quel che luccica, a maggior ragione nel poco trasparente mondo delle assicurazioni. Innanzitutto, tipicamente la durata di tali prodotti assicurativi è lunga, decennale o più, e quindi c’è da mettere in conto il congelamento del capitale per diversi anni, con penali di uscita in caso di riscatto anticipato. Inoltre, prima si è parlato degli interessantissimi rendimenti lordi, ovvero al lordo della tassazione ma soprattutto dei costi associati alla polizza assicurativa, che non possono essere elusi. Mediamente un prodotto assicurativo ancorato ad una Gestione Separata si trattiene ogni anno l’1,2-1,5%, il che dimezza la redditività prima indicata. Il rendimento netto scende quindi mediamente verso l’1,5%, che oggi è ancora una discreta soddisfazione ma tra qualche anno potrebbe tornare ad essere un miraggio. Man mano che i vecchi bond in portafoglio scadranno, la compagnia dovrà acquistarne di nuovi e viste le dinamiche di mercato ciò significa abbandonare le obbligazioni ad elevata cedola per passare a sottostanti sempre meno performanti. Per il momento i rendimenti restano interessanti, tra qualche anno lo saranno molto meno.

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